IL PASTORE TEDESCO
di Alfonso Montefusco
Il cane più diffuso in tutto il globo terrestre? Capace di muovere migliaia di appassionati uniti come fossero tifosi di una squadra di calcio?
Il primo utilizzato nel cinema per interpretare un ruolo da protagonista? Dotato ancora oggi di una versatilità che lo rende in grado di essere un validissimo ausiliario a 360° in svariati compiti sociali, mostrandosi spesso indispensabile!
Stiamo parlando del Pastore Tedesco, potremmo definirlo ancora oggi il Re delle razze canine.
La sua secolare storia avvolge le sue origini nel cuore d’Europa, da cani da pastore utilizzati prevalentemente in Germania. Allevato in modo pianificato nel 1899, dopo la fondazione della Società a tutela della razza, è stato selezionato con l’obiettivo di creare un cane di utilità capace di alte prestazioni. Secondo la documentazione ufficiale del “Verein für Deutsche Schäferhunde (SV) (Società per il Pastore Tedesco, “SV” in breve) è responsabile dello Standard, redatto nella prima Assemblea Generale a Francoforte sul Meno il 20 settembre 1899 secondo le proposte di A. Meyer e di M. von Stephanitz, che sono considerati i padri fondatori del Pastore Tedesco.
Un cane sempre ben equilibrato, dai nervi saldi, sicuro di sé, assolutamente buono oltre che attento e docile. Ma all’occorrenza se provocato capace di mostrare le sue doti di protettore e guardiano. Eccellente ausiliario nelle Forze dell’Ordine che vedono in questi cani il miglior compromesso fra forza, coraggio, controllo ed affidabilità.
Molta importanza è data sicuramente dalla tipologia di allevamento che c’è dietro, quindi nella scelta dei riproduttori e nell’ambiente di sviluppo dei cuccioli. La predisposizione comportamentale della popolazione media del pastore tedesco lo porta ad essere un cane estremamente bisognoso di regole e punti di riferimento assertivi. Che faccia il cane anti droga negli aeroporti oppure sia il beniamino del focolare domestico, il pastore tedesco per crescere sano psicologicamente e quindi, essere gestibile, deve avere dei parametri di riferimento!
Instancabile sportivo, può seguirci nelle escursioni in qualsiasi stagione. Come accompagnarci alla scoperta delle discipline cinofile sportive come Agility, Mondioring, Rlly O’, ecc…
Ama moltissimo l’interazione nel rapporto con gli umani della sua famiglia. Ricordate sempre che un cane è detto di casa se vive con noi dentro le mura. Vale un po’ per tutti i cani, se vivono in giardino con la loro cuccia e ci vedono solo la domenica pomeriggio, non pretendiamo riconoscano la nostra autorevolezza, i cani è vero ragionano, ma vanno educati a farlo! Vanno vissuti tutti i giorni. Altro discorso se scegliamo cani che vengono da discendenze da “lavoro” e sono quindi destinati a tali scopi…
Il suo aspetto è quello per antonomasia del cane lupo, appellativo semplicistico ed approssimativo che gli è stato forgiato durante gli anni 80’ per comodità dialettica.
Di media taglia, i maschi hanno un altezza al garrese di 60 – 65 cm e pesano 30 a 40 Kg, le femmine invece sono alte al garrese 55 – 60 cm con un peso da 22 a 32 Kg.
Corpo leggermente allungato, forte e molto muscoloso con un ossatura asciutta che ne disegna una struttura solida. I maschi sono visibilmente più grandi ed importanti delle femmine, che invece sono un po’ più piccole, quindi dimostrando un buon dimorfismo fra i sessi.
Tipica è la linea superiore che procede dalla base del collo, lungo tutta la colonna vertebrale, senza brusche interruzioni, come fosse un unico segno che dal garrese arriva sino alla radice della coda. Oggi più di prima evidenziando l’inclinazione della groppa, ovvero la parte terminale che da vita ad una vera e propria curvatura, che però non deve mai essere esagerata. Lo Standard Ufficiale suggerisce circa 23° sull’orizzontale.
Mai come in questo caso il rapporto di forma e funzione acquisiscono un valore assoluto, quindi impostando tutto il telaio del cane sulla base delle azioni, movimento e performance che esprime nel suo lavoro.
La coda arriva almeno fino al garretto, senza oltrepassarne la metà del metatarso. Nella parte inferiore il pelo un po’ più lungo. Portata pendente, con una leggera curva, quando il cane è in eccitazione o in movimento viene portata molto più rialzata, senza però superare la linea dorsale.
Le orecchie sono erette, di media misura, ugualmente diritti, terminano a punta e col padiglione auricolare rivolto in avanti. Gli occhi sono La dentatura è completa dei 42 denti ben distribuiti ed in linea, forti con una chiusura a forbice netta.
Un tempo vi erano diverse colorazioni, che hanno poi dagli anni 70’ lasciato il posto a quella più preponderante, dalla quale l’immagine del pastore tedesco ha colto la sua fama mondiale. Ovvero quella detta tecnicamente “fulvo con sella”, spesso confusa con “nero focato”. Ma vediamo nello specifico i colori: nero con focature rosso-bruno, brune, gialle fino al grigio chiaro. Nero monocolore, grigio con sfumature più scure, sella nera e maschera. Una piccola macchia bianca, poco appariscente, sul petto, come pure i lati interni chiari, sono ammessi, ma non desiderati. Il tartufo deve essere nero con qualsiasi colore del mantello La mancanza di maschera, il colore degli occhi troppo chiaro (fino a farli sembrare pungenti), come pure le macchie troppo chiare (quasi bianche) al petto e ai lati interni, unghie chiare e punta della coda rossa, sono da considerare come segni di scarsa pigmentazione. Il sottopelo ha una tonalità grigio chiaro. Il colore bianco non è ammesso.
Abbiamo due tipi di pelo, lo Stockhaar (pelo duro e compatto) quindi fitto, duro e ben aderente. Sul collo è coperto da un pelo un po’ più lungo e robusto. Sul lato posteriore degli arti il pelo si allunga fino all’articolazione del carpo o al garretto, e nella parte posteriore delle cosce forma moderate “culottes”. E poi il Langstockhaar (pelo lungo e compatto) quindi lungo, morbido e non strettamente aderente, con frange agli orecchi e agli arti, folte culottes e coda con frange nella parte inferiore. Sulla testa, compreso gli orecchi, sulla faccia anteriore degli arti, sui piedi e sulle dita è corto, il collo è ricoperto da un pelo un po’ più lungo e robusto, quasi a formare una criniera. Sulla parte posteriore degli arti il pelo si allunga fino all’articolazione del carpo o al garretto e forma, sul posteriore delle cosce delle culottes marcate.
L’aspetto della salute vede due aspetti principali, quello osseo, quindi la displasia dell’anca e dei gomiti, che viene monitorata per evitare livelli deficitari; grazie ad una attenta selezione dei soggetti da mettere in riproduzione attraverso l’esame radiografico delle articolazioni.
Poi abbiamo le malattie che possono interessare l’occhio come la Cecità Diurna, che alcune cellule della Retina. Si riscontrano anche ipersensibilità all’Ivermectina, Mielopatia Degenerativa, Condrodistrofia, Diattesi Emorragica e Emofilia A. Queste ultime sono sicuramente evitabili con l’accertamento fatto con test genetici, in modo da escluderne la trasmissibilità nella discendenza.
L’alimentazione come in tutti i cani ricopre una parte importante della salute, l’intestino è spesso delicato e va trattato con intelligenza. Affidatevi con sicurezza al vostro veterinario oppure fatevi suggerire dall’allevatore le linee guida da adottare, proseguendo il lavoro iniziato dallo svezzamento in poi.
Nel complesso il Pastore Tedesco si presta benissimo al cane per tutte le esigenze e stili di vita. La sedentarietà non si sposa affatto, anzi vi spronerà ad uscire a prendervi cura di lui e del vostro corpo, anche solo camminando!
In passato le nascite in Italia superavano abbondantemente le 19000 registrazioni, mentre oggi negli ultimi anni possiamo riscontrare un leggero calo, dato forse dall’avvento di altre tipologie di cani, che grazie alle nuove tecnologie hanno ricevuto più visibilità. Nascono in media non meno di 12000 pastori tedeschi, regolarmente iscritti all’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana, con uno zoccolo duro di appassionati.